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I primi cenni storici che citano il Bosco Fontana risalgono al Trecento. Tra il XII ed il XIII secolo i Gonzaga, futuri signori di Mantova, vengono in possesso di una vasta tenuta tra il Mincio, Goito e Marmirolo, che allora era ricoperta da una vasta e fitta foresta e ricchissima di selvaggina e la trasformano in una grande riserva di caccia. Ai Gonzaga si deve l'iniziativa primaria di quei vincoli protezionistici che hanno portato fino a noi, attraverso le mille e una vicissitudini succedutesi nel corso dei secoli, di questo intatto angolo naturale della pianura padana. Pur essendo un biotopo con caratteristiche ben precise di foresta planiziaria, il Bosco Fontana presenta al suo interno alcuni microsistemi che ne arricchiscono le caratteristiche ambientali e ne aumentano le diversità botaniche.

Punti di interesse

L'uomo è intervenuto pesantemente nella geometria del bosco: una serie di viali rettilinei che, incrociandosi ripetutamente, formano radure circolari, rendono più agevole ed invitante l'inoltrarsi nella densa e intricata foresta di latifoglie. 
Quasi al centro del bosco sorge una palazzina seicentesca, dalle sembianze di un castello, opera di Giuseppe Dattaro, fatta costruire da Vincenzo I Gonzaga, duca di Mantova, per utilizzarla come "Casa di caccia". Nel 1921, è stata dichiarata monumento nazionale.
Nei pressi della palazzina affiora la risorgiva che dà il nome al bosco: la "Fontana", la cui esistenza è nota fin dal XII secolo, periodo in cui i Gonzaga (non ancora Signori di Mantova) comprarono questo vasto latifondo.

Fauna

Numerose le specie animali, fra le quali spicca la donnola, la faina e la puzzola. Fra gli uccelli, storica è la presenza del nibbio bruno, rapace che predilige la vicinanza di corsi d'acqua, dove cattura i pesci di cui si nutre. Si possono trovare anche altre specie, legate alla presenza dei boschi come il picchio rosso maggiore e il torcicollo. Presenti anche specie legate all'acqua quali anatre, limicoli e diverse specie di anfibi.

Flora

Il complesso boschivo è composto da una mescolanza di latifoglie, che dalla notte dei tempi hanno sempre occupato queste zone. Pur essendo stato sfruttato nei secoli per la produzione di legname, la presenza di querco-carpineti è ancora massiccia. Accanto alle piante di alto fusto, che costituiscono l'interesse principale dell'ecosistema, nel parco si possono trovare alcune radure aperte e ricche di fiori, di specie erbacee e numerose piante igrofile di sponda, di superficie e sommerse; ed ancora un buon numero di specie di funghi.
Elemento molto importante, che influenza in modo determinante il profilo fitobotanico della biocenosi di Bosco Fontana, è la ricchezza delle acque di superficie e di falda.