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Giovedì, 01 Aprile 2021 07:03

Comuni ed Enti chiedono alla Regione di valutare una norma specifica per la preservazione dei prati stabili

Valutare per i prati stabili un inquadramento specifico rispetto alla normativa sugli spandimenti agronomici prevista dalla Regione, al fine di preservarne la fertilità e la conservazione. È quanto chiede il Comune di Marmirolo in qualità di referente del gruppo di amministrazioni mantovane dei prati stabili (Cavriana, Goito, Porto Mantovano, Roverbella, Volta Mantovana), insieme al Parco del Mincio, alle associazioni di categoria (Coldiretti e Confagricoltura) e alla Latteria San Pietro in rappresentanza degli imprenditori agricoli nella lettera inviata nei giorni scorsi a Milano.
La richiesta è motivata dal fatto che i prati stabili sono sottoposti a una gestione differente rispetto ai campi concimati. Si tratta infatti di prati “perenni”, che non richiedono interventi di aratura, semine, concimazione chimica e diserbo. Il ciclo del prato stabile passa attraverso la fertilizzazione organica tramite letame e deiezioni animali nelle stagioni autunnale e invernale. Inoltre, l’irrigazione è tipicamente effettuata a scorrimento, un sistema che contribuisce al ripascimento delle falde idriche, fenomeno che non avviene con l’irrigazione a pioggia. L’ultimo passaggio è quello della raccolta in balloni susseguente allo sfalcio e all’essicazione sul posto. Continuando e ripetendo ogni anno questa tecnica agronomica, si ottiene un progressivo aumento della fertilità del terreno e di conseguenza una rigogliosa crescita del prato per produrre nuovo foraggio. Questo ciclo garantisce la conservazione dell’habitat naturale in condizioni pressoché identiche rispetto a quelle del passato.
In ragione di quanto illustrato, gli Enti mantovani firmatari ritengono indispensabile salvaguardare il ciclo vitale del prato stabile, un ecosistema di eccellenza la cui preservazione attualmente risulta in conflitto con le normative sugli spandimenti agronomici. “Pertanto – si legge nel documento inviato in Regione – si richiede di rivalutare la norma che limita e impedisce la distribuzione dei reflui zootecnici, prevedendo in particolare di ripristinare l’articolo 3.1.1 comma 1 della D.G.R. 16 maggio 2016 – n. X/5171, che prevede la valorizzazione in campo di reflui palabili bovini e bufalini in modo indipendente dal bollettino agrometeorologico o altre modalità di deroga per la zone dei prati stabili”.
La proposta degli Enti locali si inserisce nel contesto di una sinergia tra i Comuni e le aziende per la valorizzazione dei prati stabili che ha portato anche al riconoscimento da parte di Regione Lombardia di un Piano Integrato d’Area e di un progetto per la valorizzazione turistica nell’ambito dell’iniziativa “Viaggio #inLombardia”.